giovedì 12 aprile 2012

Palestre pericolose?





PREMESSA
Gli impianti sportivi come palestre, palazzetti dello sport, campi di calcetto, ecc sono da considerarsi locali ad alto rischio.
Devono pertanto essere sottoposti ad una cura igienico sanitaria profonda ed articolata.
La pulizia degli impianti sportivi rappresenta da sempre un grosso problema di difficile soluzione e troppo spesso è totalmente ignorato.
I motivi sono molti, ma in modo particolare dobbiamo evidenziare i seguenti punti:
  1. Totale mancanza di istruzione adeguata al personale addetto
  2. Personale insufficiente 
  3. Pochissimo tempo per intervenire. Le palestre sono soggette ad un uso continuo ed intensivo. 
  4. Totale mancanza di mezzi adeguati. 
  5. Totale mancanza di fondi 
Chiaro ed evidente che gli impianti sportivi, in generale, sono in pessimo stato.
PERCHE’ LE PALESTRE DEVONO CONSIDERASI AMBIENTI AD ALTO RISCHIO?
L’intensa attività sportiva provoca un aumento notevole di temperatura corporea negli atleti, a cui segue una copiosa sudorazione. 
Logico che il sudore sia poi disperso in tutto il locale. Sul pavimento, sugli attrezzi ginnici, sui tappeti ecc.
Ma non basta perché gli sportivi perdono anche residui di pelle, capelli e peli in grande quantità.
Tutte queste parti organiche sono cibo succulento per germi e batteri ma anche per gli acari che si nutrono di brandelli di pelle e vivono immersi nella polvere (che nelle palestre non manca mai).
Infine esiste la possibilità che cadute o scontri un po’ troppo “maschi” possano provocare sbucciature o ferite con conseguente perdita di tracce ematiche.

Una recente trasmissione televisiva trasmessa su Sky è che ha per protagonista MIKE ROWE  (già famoso per avere interpretato lavori sporchi) ha messo in luce proprio questo aspetto puntando il dito sulla pulizia.
Il sudore è ricco di aminoacidi, ottimo cibo per germi e batteri.
Più cibo è disponibile, maggiore è il numero di germi e batteri che potranno moltiplicarsi.
Più elevata è la carica batteria, maggiore il rischio di contagio.
Sta di fatto che il pavimento di una palestra può diventare molto più pericoloso dell’asse di un W.C. e possiamo trovare fino a 50 volte più germi e batteri.


Lo stretto contatto di molte persone che sudano e toccano tutto provoca un interscambio incredibile di “schifezze” potenzialmente molto pericolose.
Ancora peggiore la situazione sui tappeti tessili o sui tappetini da yoga.








IN PALESTRA

Il problema è particolarmente grave nelle struttura pubbliche.

Scuole di ogni ordine e grado hanno pochissime disponibilità di fondi e poco personale per affrontare il problema.
Se manca una lavapavimenti automatica il lavaggio è effettuato, per quanto possibile, solo manualmente arrangiandosi alla meno peggio. Una scopa in cotone a frange, qualche grosso strofinaccio imbevuto in acqua e detergente  ed un sgrosso spazzolone sono di solito gli unici strumenti.
Purtroppo con questi strumenti non possiamo garantire un’igiene neanche sufficiente.




Inutile anche un intervento radicale effettuato 2/3 volte all’anno con 
l’impiego di macchine.
Il pavimento della palestra richiede una cura costante ed un lavaggio almeno giornaliero.
Addirittura sarebbe necessario un lavaggio dopo ogni attività sportiva.
In molte schede di manutenzione fornite dai fabbricanti dei pavimenti si legge che il lavaggio deve essere effettuato con idonee macchine lavapavimenti. 
Quindi il lavaggio manuale non è nemmeno preso in considerazione. Di solito non si parla di frequenza, ma è chiaro che il fabbricante non può essere un esperto di pulizia.
Naturalmente la stessa cura deve essere rivolta agli attrezzi ginnici, che andrebbero lavati e disinfettati dopo ogni utilizzo.
Chi si è mai preoccupato di questo aspetto?
Immaginiamo l’aspetto igienico di una panca o di un manubrio dopo una giornata di allenamenti.
Possiamo ben capire come tutto l’ambiente palestra debba essere considerato a rischio elevato e quindi doveroso di una accurata pulizia.
TUTTI A CAMBIARSI.....
L’attività sportiva è finita, tutti stanchi e sudatissimi a cambiarsi negli spogliatoi.
Naturalmente ci si siede zuppi di sudore sulle panche, dove prima probabilmente si è seduto un altro atleta nelle stesse condizioni, e così via per tutta la giornata.
E non sempre si è vestiti......anzi. 
Spesso i corpi nudi e sudati si avventano sugli arredi depositando in abbondanza sudore, peli, pelle, ecc.
Siete mai stati in uno spogliatoio dopo una importante vittoria?
Vi consiglio caldamente di dare uno sguardo a quello che succede.
Un lauto banchetto per germi e batteri, un luogo ideale per scambiarsi “schifezze” di ogni genere.
Nessuno si siede sull’asse di un water pubblico, eppure tutti i ragazzi si siedono senza
problemi a corpo nudo sulle panche degli spogliatoi.
Esiste una grande differenza?
Direi proprio di no.
Le panche delle palestre possono diventare molto pericolose ma in fondo nessuno ci pensa.
Se va bene vengono malamente lavate una/due volte all’anno.
Disinfettate?
Probabilmente mai.
Prova di tutto ciò è l’odore classico che si sprigiona dai locali.
Odore che ci conferma la non pulizia e la mancanza di un’igiene sufficiente.

E POI........SOTTO LA DOCCIA
La doccia è nuovamente un ambiente ad elevato rischio. L’ambiente caldo e umido favorisce lo sviluppo di muffe e batteri. Le principali malattie cutanee di cui preoccuparsi sono le verruche e le micosi.
Ci sono naturalmente una serie di precauzioni da prendere come risciacquare la doccia prima di usarla, non appoggiarsi alle pareti, non camminare a piedi nudi, ecc.
Ma naturalmente l’ambiente doccia deve essere pulito con costanza e capacità professionali.
Almeno giornalmente è necessaria una attenta pulizia di tutto il locale con prodotti specifici.

martedì 3 aprile 2012

Perché pulire?

La massaia se lo chiede ogni giorno della sua vita, per quale motivo sono costretta ogni giorno a sbrigare le faccende domestiche? Ogni giorno deve spolverare, lavare, riassettare, ecc.
Ma non potrebbe fare come nel 1800 a Parigi? Nessuno si preoccupava di pulire (http://elisacarriero.blogspot.com/2011/12/la-storia-sporca-di-parigi.html).
Certo, allora non si sapeva ancora che sporco e malattie erano strettamente correlate.
Oggi le nostre conoscenze sono assai diverse e questo non può più succedere (a parte qualche raro caso).

Bagno di un ospedale di Genova
Lavello di un ufficio pubblico di Torino preposto 
Moderna fermata di autobus a Taranto (inviatami da Elisa Carriero)

Lavabo in una camera di degenze un ospedale di Torino

Oggi, in molti casi non siamo poi molto distanti dalla Parigi pre-rivoluzione o dalla invivibile Versailles, dove i corridoi della reggia erano ridotti ad una latrina puzzolente e disgustosa. L'unica vera differenza e che allora non si rendevano conto del lerciume nel quale vivevano.
Oggi invece siamo convinti di vivere nel pulito solo perché i mobiletti delle nostre case sono pieni di prodotti che troppo spesso non sappiamo usare in modo corretto.
Ma ritorniamo a noi, i traguardi che vogliamo raggiungere con la pulizia sono sostanzialmente due:
a) di carattere estetico
b) prettamente igienico
Naturalmente non possiamo trascurare il fattore estetico ma certamente oggi in ambito pubblico, è il meno importante.
Naturalmente, specie in ambiente comunitario, è molto più importante l'aspetto igienico.
Lo sporco è habitat naturale di germi e batteri che, proprio dallo sporco, traggono il loro nutrimento.
Quindi togliere loro il cibo e ridurli alla fame è un ottimo sistema per mantenere bassa la carica batterica.
Ma perché dobbiamo tenere bassa la carica batterica?
Non viviamo certo sotto una campana di vetro e siamo costantemente a contatto con germi e batteri eppure mica siamo sempre malati!
Vi faccio un esempio che faccio sempre durante i corsi che tengo agli operatori del settore.
Landa desolata e sullo sfondo un fortino, cento soldati sono asserragliati a difenderlo.
Sono armati fino ai denti, hanno cibo ed acqua in abbondanza.
Una stanca sentinella vede in lontananza avvicinarsi il nemico e suona l'allarme.
Un migliaio di uomini stanno marciando verso il fortino. Il solito attacco, nulla di preoccupante. I nemici si fanno sotto, lanciano il loro attacco con frecce e lance, qualcuno con una scala tenta di entrare ma viene subito bloccato e ributtato fuori. La battaglia cessa di lì a poco con la netta vittoria del fortino.
E' in pratica ciò che succede al nostro organismo.
Se siamo in età adulta e non abbiamo problemi debilitanti un normale attacco batterico è fermato con facilità dalle nostre difese immunitarie.
Ma torniamo al fortino ed alla nostra sentinella. Anche questa volta vede in lontananza il nemico che avanza ma c'è una novità: i nemici si sono alleati tra di loro e tutti insieme stanno attaccando. La situazione si fa subito disperata, nonostante l'impegno ed i mezzi a disposizione il fortino sta cedendo. Arrivano nemici da ogni parte ed in breve riescono ad entrare. La battaglia è finita, il fortino è caduto nelle mani dei rivoltosi.
Ecco cosa succederebbe anche al nostro organismo se vivessimo in una discarica o facessimo il bagno in una fogna. La quantità di germi e batteri sarebbe così elevata che le nostre difese immunitarie potrebbero non riuscire a fermare i nemici.
Questo esempio calza ancora meglio in altri casi, come ad esempio per i bambini in temerà età, le cui difese immunitarie non sono ancora perfettamente sviluppate. Per i bambini di scuole materne ed asili nido è piuttosto normale "scambiarsi le malattie". Anche i malati o gli anziani sono più sensibili avendo difese immunitarie più deboli. E' noto come in ospedale i degenti contraggano con facilità infezioni fastidiose o anche molto pericolose.
Specialmente in questi ambienti è quindi necessario alzare il livello igienico e prestare molta attenzione.
Per concludere, mantenere igienicamente pulito un ambiente comunitario giova senza dubbio alla salute di tutti.
Ma per fare bene le pulizie bisogna mettere da parte la presunzione che siamo un popolo pulito.
In realtà non è così. A noi italiani l'aspetto pulizia (in ambito comunitario) importa poco. Lo vediamo costantemente, chi si è mai ribellato ad una situazione di sporco? Chi ha mai detto al barista che il suo locale fa pena? Chi è mai andato dal direttore della piscina a dirgli che è indecente?
Poi c'è l'altro problema. Un locale come una piscina può sembrare esteticamente pulito, ma è stato pulito nel modo corretto? Affinché siano rispettati livelli igienici accettabili bisogna sapere come intervenire e troppo spesso vedo che ciò non succede. Facciamo un esempio. Prendiamo proprio una piscina. Sappiamo che germi e batteri proliferano in ambienti caldi e umidi. Preso!!! La piscina è il loro ambiente naturale. Le piscine se non attentamente pulite possono diventare assai pericolose. E non basta un straccio ed il mop ed una grande quantità di conegrina. La conegrina non ......
Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi, di questo parleremo più avanti.