giovedì 12 dicembre 2013

Una giornata per la sicurezza



 Asti 11 dicembre 2013

Giornata storica presso il Liceo Monti di Asti per parlare di sicurezza nell’ambito di un migliore utilizzo dei detergenti con il relatore Sig. Giovanni Cantello.
All’incontro fortemente voluto dal coordinatore della Rete di Scuole Sicure di Asti Marino Dott. Giorgio erano presenti D.S.G.A, Presidi e responsabili in rappresentanza di oltre 30 istituzioni scolastiche.
Presente anche il dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale per la Provincia di Asti Alessandro Militerno che ha aperto l’incontro e si è soffermato ad assistere alla prima parte del corso.
Piuttosto vasto il programma che comprendeva tra l’altro:
  • brevi cenni storici
  • importanza delle pulizie
  • composizione dei detergenti
  • rischi chimico
  • diversi tipi di sporco
  • le superfici
  • la polvere
  • la disinfezione
  • rischio biologico
  • attrezzature e loro utilizzo
  • le diverse zone da pulire
Ampio spazio dedicato alla sicurezza legata all’ uso dei detergenti, delle attrezzature e delle macchine.
Ma si è parlato anche di Consip e soprattutto del decreto CAM che ha suscitato curiosità ed interesse in merito alle normative da seguire sull’utilizzo dei detergenti.
La giornata si è conclusa alle 12,00 con la speranza di poter ripetere a breve un incontro con il personale ATA.



mercoledì 20 marzo 2013

La mia idea sui prodotti naturali.

Mi è arrivata proprio oggi una notizia interessante ma per nulla sconvolgente.
Altro consumo cita due prodotti venduti per naturali che proprio naturali non sono.
Come ho già detto la cosa non mi sconvolge affatto, lo dico da tempo che dietro le parole altisonanti come NATURA, BIO, ECO, VERDE, ecc. si nasconde un po' di tutto.
Cerchiamo pero' di analizzare nel dettaglio il problema. Vi ripropongo l'articolo di Altro Consumo (tra le altre cose sempre molto attento).


L'accusa è chiara ma vediamo anche cosa dice il sito.

Scrivono che la formula è al 99% di origine naturale.
Questa affermazione credo vada letta in relazione alla biodegradabilità ed alla sostanza attiva.
Come sappiamo la biodegradabilità è riferita ai soli tensioattivi (che in questo caso sono naturali) e che sono in effetti la sola parte lavante del prodotto ma anche la più importante.
Da un certo punto di vista quindi il prodotto è naturale al 99% (cioè è naturale il 99% dei tensioattivi sottoposti alla normativa sulla biodegradabilità).
In effetti non c'è scritto da nessuna parte che il prodotto è ecocompatibile.

Se proprio si vuole si può parlare di furbizia commerciale più che di pubblicità ingannevole.
Piuttosto siamo noi che pensiamo che il prodotto sia naturale per come è impostata la presentazione.

Certo insistono molto sul colore verde che ricorda la natura e usano la parola NATURAL (che però non dice nulla e non vuole dire nulla).
Ho detto più volte e ribadisco che purtroppo noi tutti ci lasciamo prendere un po' per il naso.
Ci sono catene di negozi che reclamizzano il tutto naturale ma poi nello scaffale troviamo acido muriatico, ammoniaca, candeggina e disinfettante a base di sali d'ammonio quaternari.
Siamo disposti a spender molto di più per gli alimentari bio ma poi chi controlla i soliti furbi?
Ci sono prodotti venduti da siti che danno l'impressione che tutto quello che vendono sia naturale ma poi, sotto sotto, i prodotti sono in tutto e per tutto normalissimi detergenti.
Se il nostro desiderio è quello di inquinare meno il nostro mondo possiamo, intanto acquistare prodotti eco-compatibili muniti di certificazione.
Come ad esempio




Questi marchi ci garantiscono almeno un controllo sui prodotti e quindi una certa sicurezza.
Potremmo poi consumare meno prodotti ed utilizzare di più i rimedi della nonna che in casa spesso funzionano meravigliosamente, evitando di farci sedurre da pubblicità troppo ammiccanti.

martedì 5 marzo 2013

Un giorno di ordinaria sporcizia.

Maggio 2012 dal diario di un viaggiatore.
Finalmente è arrivato il bel tempo e ricomincio seriamente a lavorare .......... in moto, naturalmente.
Giornata splendida ed un appuntamento importante dalle parti di Diano Marina.
Alle 10 dal cliente, quindi partenza di buon ora.
Alle 8,30 decido di fermarmi per una colazione (lo stomaco brontola e bisogna accontentarlo).
Il bar è purtroppo stracolmo.
Ci sono due autobus carichi di simpatici anziani, forse la classica gita per vendere pentole o qualche altra merce.
Ne approfitto per una sosta "idrica" ma anche i bagni sono pieni.
Aspetto il mio turno e non posso fare a meno di osservare la pessima pulizia. Tutto fa veramente pena.
I pavimenti neri di sporco, lavelli e rubinetti beh, lasciamo perdere.
Sono naturalmente vestito da moto ed un simpatico "vecchietto" che porta chiaramente su pantaloni e scarpe il motivo della sua presenza in quel posto mi saluta. Naturalmente mi racconta che era un motociclista, lui aveva un Rumi e ci portava a spasso la sua ragazza (che poi si trasformerà in moglie).
Mi saluta con una calda (in tutti i sensi) stretta di mano. Finalmente si libera un servizio e riesco ad espletare il bisogno ormai urgente. Esco e aspetto di nuovo la coda per lavarmi le mani.
Porca..... non c'è sapone e c.....  nemmeno la carta e .......... naturalmente non funziona nemmeno l'asciugamani elettrico quindi..... mi asciugo le mani sui pantaloni dopo averle bagnate sotto l'acqua.
Esco per andare al bar e mi apre la porta un altro simpatico anziano che utilizza il gomito guardandosi bene dal toccare la maniglia con le mani.
Ho la stessa fame di un lupo a dieta da diversi giorni e mi dirigo al bancone del bar.
Naturalmente coda e, naturalmente, una sola commessa.
Davanti a me il simpatico anziano motociclista.
Un caffè, ordina con voce altissima.
L'unica inserviente batte lo scontrino, incassa i soldi e serve il caffè servendo tutti con i guanti (in tutti i sensi).
Tocca a me finalmente.
Vorrei ordinare tutto quello che è esposto ma preferisco il solito cappuccio e cornetto.
Pago e ricevo il resto in monetine.
Vuota o marmellata mi chiede la barista.
Marmellata grazie.
Mi scusi, ho finito i tovaglioli (dice scusandosi e porgendomi il dolce con le mani), ma come vede ho i guanti.
Peccato che quei guanti abbiamo preso soldi da tutti gli avventori del bar, e tutti o quasi sono prima andati in bagno e tutti non hanno potuto lavarsi le mani.
Naturalmente prendo il dolce a mani nude (tanto sono sporche anche le mie).
Ora mi chiedo, a che serve disinfettare il W.C. ad ogni scarico se non posso nemmeno lavarmi le mani?
A che serve darmi il cornetto con i guanti se poi la gentile signora ha preso e dato soldi sporchi a tutti?
Sicuramente non riporterò alcun danno da tutto ciò perché i miei anticorpi faranno il loro lavoro.
Me che succederebbe se invece il mio organismo fosse per un qualche motivo in difficoltà?
Se le mie difese immunitarie fossero troppo basse potrei contrarre un'infezione?
Non lo saprò mai e quindi risalgo in moto pronto per la prossima sosta ...............

mercoledì 16 maggio 2012

I profumi fanno male?


Quando proponiamo un nuovo prodotto al cliente la prima cosa che ci chiede è:
MA QUESTO PRODOTTO LASCIA L’AMBIENTE PROFUMATO?
Ogni volta mi devo trattenere, e non sempre ci riesco.
I profumi non servono a pulire, anzi possono crearci seri problemi nascondendo la verità.
Se un ambiente ha un odore sgradevole è quasi certo che ci troviamo di fronte ad un problema di igiene.
Probabilmente l’ambiente è sporco e deve essere pulito più a fondo.
Non dimentichiamo che lo sporco è ottimo cibo per i batteri.
L’odore sgradevole altro non è che la flatulenza dei batteri stessi dopo il lauto pranzo.
Viceversa un prodotto molto profumato potrebbe  nasconderci la tremenda verità.
Quindi potremmo vivere in un ambiente sporco ma senza rendercene conto.
Rimane poi il fatto che questi profumi sono di solito di sintesi chimica è potrebbero essere incolpati di vari problemi legati alle allergie.
Di seguito vi propongo un articolo che dovrebbe farci riflettere.
Naturalmente prendiamolo con le molle ma riflettiamo.
Giovanni Cantello

Sicuri di vivere nel pulito?


Finalmente è arrivato. 
Per combattere lo sporco e nonostante il momento difficile, abbiamo deciso di acquistare un Bioluminometro per monitorare l'igiene di diversi ambienti. 
Ma a cosa serve?
Batteri, lieviti, muffe, cellule animali e vegetali contengono ATP, una molecola indispensabile per la produzione di energia. Il “Bioluminometro” misura la quantità di ATP presente su una superficie o in un liquido, sfruttando la seguente reazione:
Mg++ LUCIFERINA+LUCIFERASI+ATP OSSILUCIFERINA+LUCIFERASI+CO2 +AMP+ LUCE. 
Viene misurata la quantità di luce emessa, che è direttamente proporzionale alla quantità di ATP prelevata dalla superficie o dal liquido.
Lo strumento attraverso una velocissima analisi effettuata con uno speciale tampone, restituisce un valore numerico (RLU).
Tanto più questo valore si avvicina allo 0 e tanto più la nostra superficie è pulita e sicura.
I parametri benché molto elastici vanno letti in questi termini:
0-30 superfici che vadano a contatto con alimenti quindi cucine, macchine (tritacarne, affettatrici, frullatori, ecc.), banconi, tavoli e tavolini, ecc.
30-50 scrivanie, banchi, telefoni, tastiere, ecc.
50-100 superficie non pulita correttamente
oltre 100 .................. abbiamo dei problemi da risolvere
Sebbene lo strumento non sia in grado di dare certezze assolute, i risultati ottenibili sono assolutamente in grado di darci precise indicazioni sulle condizioni igieniche dei nostri locali.
PULIZIA PERCEPITA ED IGIENE REALE
Esiste una enorme differenza tra le due.
Se entriamo in un locale ordinato, simpatico, allegro e piacevole, siamo tendenzialmente meno inclini a vederne i difetti e tutto ci sembra perfetto, igiene compresa. Al contrario, cerchiamo il pretesto giusto per non tornarvi se troviamo un ambiente non confacente ai nostri “gusti”.
Ciò non vuole dire affatto che un ambiente piacevole sia anche igienicamente sicuro.
L’IMPORTANZA DI UN CONTROLLO
Fino ad oggi l’unico sistema scientifico per valutare lo stato igienico di una superficie era quello di eseguire dei tamponi, ma il sistema è lungo, costoso e quindi poco applicabile.
Oggi il BIOLUMINOMETRO ci consente di ottenere dati importanti in pochi secondi e con una spesa limitatissima per ogni esame.
DOVE SI USA?
Si usa per controllare l’igiene di qualsiasi superficie, anche se è nato e viene utilizzato in modo particolare in campo alimentare.
Grazie alla velocità dei dati ottenuti può immediatamente metterci in allarme ed intervenire prontamente dove più ci sia la necessità di migliorare l’igiene e la pulizia.



PRIMI ESPERIMENTI

Siamo all’inizio ed è divertente provare a sfatare certe credenze popolari. 
Cominciamo da una delle cose più sporche e più pericolose in assoluto.
TAZZA W.C.

Per fortuna esistono prodotti e sistemi che ci permettono di rendere sicuro il nostro W.C.
Ogni giorno usiamo prodotti per la pulizia interna del water ed esistono anche sistemi di disinfezione automatica ad ogni risciacquo.
Ma quanto è sporco l’interno di una tazza W.C.?
Prendiamo ad esempio il servizio del nostro ufficio dopo una giornata di utilizzo.
Prelevando un campione dall’interno della tazza leggiamo questo dato:
145 RLU
Se oltre 100 dobbiamo cominciare a preoccuparci. Mi sembra un dato assolutamente non drammatico visto da dove proviene e comunque non preoccupante visto che nessuno tocca con le mani l’interno della tazza.



L’asse invece sarà molto più pulito, ma comunque facciamo una prova.
NO!!!!!!
L’asse del W.C. è ben 4 volte più sporco.
A questo punto prendiamo anche in esame il pulsante dello sciacquone.
Anche qui una sorpresa: arriviamo a ben 290 RLU.
Ribadiamo che il BIOLUMINOMETRO non restituisce dati assoluti, ma sicuramente importanti.
Vuole dire però che è meglio mangiare un panino appoggiandolo dentro al water piuttosto che sull’asse.
In definitiva è molto più pulita la tazza che tutto il resto.
Quindi nelle pulizie è molto meglio concentrarsi su maniglie, porte, rubinetti, suppellettili ecc.
Piuttosto lasciamo sporchi i water perché poi così sporchi in realtà non sono.





TELEFONO
Da tempo sappiamo che la cornetta del telefono non è certo un esempio di pulizia da prendere in considerazione.
Ma quanto può essere sporca?
Abbiamo preso in esame il telefono del nostro ufficio dopo una giornata di lavoro.
Sappiate che il telefono in esame viene utilizzato da almeno 4/5 persone al giorno. 
Quindi sarà assolutamente molto sporco.
Ecco il valore riscontrato di poco inferiore a quello della tazza w.c. 
Quindi il telefono è sporco come un water?
Ebbene parrebbe proprio di si.
Ma è molto più pulito del pulsante dello sciacquone.
Pulito con un buon detergente e rifatto il controllo, il valore è sceso a 22 RLU.






BASTA... RILASSIAMOCI IN PALESTRA
La giornata è lunga e, per chi puo’, rilassarsi con un po’ di sano esercizio rappresenta un ottimo sistema per dimenticare le disavventure giornaliere. 
Qualche chiacchiera con gli altri ospiti, una battuta ed una risata, poi una bella sudata e finalmente a casa.
Ma sarà poi tutto oro quello che luccica?
Ci siamo recati presso una palestra di comprovate serietà, pulita ben 4 volte al giorno.
L’igiene percepita è rassicurante.
I pavimenti sono puliti e lucidi, gli istruttori simpatici e disponibili e tutto è in ordine.
Un ambiente accogliente dove ci si trova subito a proprio agio.
Ma l’igiene percepita sarà pari e quella effettiva?
Vediamo.
Prendiamo in esame una delle macchine dove si suda più. 
L’impugnatura è senza dubbio uno dei punti cruciali.
La prova è stata fatta alle ore 10,30, due ore circa dopo l’apertura. 
La palestra è stata utilizzata da circa 20 persone ma non sappiamo quanti abbiano utilizzato la macchina dopo le pulizie del mattino.
Ciò che lascia di stucco è il valore letto.

Inimmaginabile.





QUINDI?
Siamo appena agli inizi e dobbiamo imparare.
Ribadisco ancora una volta che questo strumento non dà certezze assolute ma indicazioni precise sul grado di pulizia di una superficie.
Non ci sono due strumenti in grado di dare lo stesso risultato e lo stesso strumento può dare risultati diverse se cambia il campionamento.
Non cambia nulla comunque se uno strumento indica 100 o 120 su due diverse prove di campionamento. Il risultato è che la superficie non è molto pulita.
Ma se restituisce una lettura di 539 quella superficie potrebbe essere addirittura pericolosa.
Un’ultima cosa.
Lo strumento misura tutto l’ATP che trova. 
Quindi anche quello di organismi morti. 
Ma la cosa non cambia, quella superficie rimane sporca e non è stata pulita in modo adeguato.
I dati possono anche variare a seconda di come venga fatto il campionamento.
Il tampone andrebbe passato su una superficie di circa 10x10 cm.
Si consiglia di effettuare 10 passaggi su un lato e ripetere l'operazione sul lato opposto.
Importante è anche la temperatura del tampone che andrebbe conservato in frigo.
Se trasportato per diverse ore sarebbe bene conservarlo al fresco, magari in una borsa frigo.

Continua..................





giovedì 12 aprile 2012

Palestre pericolose?





PREMESSA
Gli impianti sportivi come palestre, palazzetti dello sport, campi di calcetto, ecc sono da considerarsi locali ad alto rischio.
Devono pertanto essere sottoposti ad una cura igienico sanitaria profonda ed articolata.
La pulizia degli impianti sportivi rappresenta da sempre un grosso problema di difficile soluzione e troppo spesso è totalmente ignorato.
I motivi sono molti, ma in modo particolare dobbiamo evidenziare i seguenti punti:
  1. Totale mancanza di istruzione adeguata al personale addetto
  2. Personale insufficiente 
  3. Pochissimo tempo per intervenire. Le palestre sono soggette ad un uso continuo ed intensivo. 
  4. Totale mancanza di mezzi adeguati. 
  5. Totale mancanza di fondi 
Chiaro ed evidente che gli impianti sportivi, in generale, sono in pessimo stato.
PERCHE’ LE PALESTRE DEVONO CONSIDERASI AMBIENTI AD ALTO RISCHIO?
L’intensa attività sportiva provoca un aumento notevole di temperatura corporea negli atleti, a cui segue una copiosa sudorazione. 
Logico che il sudore sia poi disperso in tutto il locale. Sul pavimento, sugli attrezzi ginnici, sui tappeti ecc.
Ma non basta perché gli sportivi perdono anche residui di pelle, capelli e peli in grande quantità.
Tutte queste parti organiche sono cibo succulento per germi e batteri ma anche per gli acari che si nutrono di brandelli di pelle e vivono immersi nella polvere (che nelle palestre non manca mai).
Infine esiste la possibilità che cadute o scontri un po’ troppo “maschi” possano provocare sbucciature o ferite con conseguente perdita di tracce ematiche.

Una recente trasmissione televisiva trasmessa su Sky è che ha per protagonista MIKE ROWE  (già famoso per avere interpretato lavori sporchi) ha messo in luce proprio questo aspetto puntando il dito sulla pulizia.
Il sudore è ricco di aminoacidi, ottimo cibo per germi e batteri.
Più cibo è disponibile, maggiore è il numero di germi e batteri che potranno moltiplicarsi.
Più elevata è la carica batteria, maggiore il rischio di contagio.
Sta di fatto che il pavimento di una palestra può diventare molto più pericoloso dell’asse di un W.C. e possiamo trovare fino a 50 volte più germi e batteri.


Lo stretto contatto di molte persone che sudano e toccano tutto provoca un interscambio incredibile di “schifezze” potenzialmente molto pericolose.
Ancora peggiore la situazione sui tappeti tessili o sui tappetini da yoga.








IN PALESTRA

Il problema è particolarmente grave nelle struttura pubbliche.

Scuole di ogni ordine e grado hanno pochissime disponibilità di fondi e poco personale per affrontare il problema.
Se manca una lavapavimenti automatica il lavaggio è effettuato, per quanto possibile, solo manualmente arrangiandosi alla meno peggio. Una scopa in cotone a frange, qualche grosso strofinaccio imbevuto in acqua e detergente  ed un sgrosso spazzolone sono di solito gli unici strumenti.
Purtroppo con questi strumenti non possiamo garantire un’igiene neanche sufficiente.




Inutile anche un intervento radicale effettuato 2/3 volte all’anno con 
l’impiego di macchine.
Il pavimento della palestra richiede una cura costante ed un lavaggio almeno giornaliero.
Addirittura sarebbe necessario un lavaggio dopo ogni attività sportiva.
In molte schede di manutenzione fornite dai fabbricanti dei pavimenti si legge che il lavaggio deve essere effettuato con idonee macchine lavapavimenti. 
Quindi il lavaggio manuale non è nemmeno preso in considerazione. Di solito non si parla di frequenza, ma è chiaro che il fabbricante non può essere un esperto di pulizia.
Naturalmente la stessa cura deve essere rivolta agli attrezzi ginnici, che andrebbero lavati e disinfettati dopo ogni utilizzo.
Chi si è mai preoccupato di questo aspetto?
Immaginiamo l’aspetto igienico di una panca o di un manubrio dopo una giornata di allenamenti.
Possiamo ben capire come tutto l’ambiente palestra debba essere considerato a rischio elevato e quindi doveroso di una accurata pulizia.
TUTTI A CAMBIARSI.....
L’attività sportiva è finita, tutti stanchi e sudatissimi a cambiarsi negli spogliatoi.
Naturalmente ci si siede zuppi di sudore sulle panche, dove prima probabilmente si è seduto un altro atleta nelle stesse condizioni, e così via per tutta la giornata.
E non sempre si è vestiti......anzi. 
Spesso i corpi nudi e sudati si avventano sugli arredi depositando in abbondanza sudore, peli, pelle, ecc.
Siete mai stati in uno spogliatoio dopo una importante vittoria?
Vi consiglio caldamente di dare uno sguardo a quello che succede.
Un lauto banchetto per germi e batteri, un luogo ideale per scambiarsi “schifezze” di ogni genere.
Nessuno si siede sull’asse di un water pubblico, eppure tutti i ragazzi si siedono senza
problemi a corpo nudo sulle panche degli spogliatoi.
Esiste una grande differenza?
Direi proprio di no.
Le panche delle palestre possono diventare molto pericolose ma in fondo nessuno ci pensa.
Se va bene vengono malamente lavate una/due volte all’anno.
Disinfettate?
Probabilmente mai.
Prova di tutto ciò è l’odore classico che si sprigiona dai locali.
Odore che ci conferma la non pulizia e la mancanza di un’igiene sufficiente.

E POI........SOTTO LA DOCCIA
La doccia è nuovamente un ambiente ad elevato rischio. L’ambiente caldo e umido favorisce lo sviluppo di muffe e batteri. Le principali malattie cutanee di cui preoccuparsi sono le verruche e le micosi.
Ci sono naturalmente una serie di precauzioni da prendere come risciacquare la doccia prima di usarla, non appoggiarsi alle pareti, non camminare a piedi nudi, ecc.
Ma naturalmente l’ambiente doccia deve essere pulito con costanza e capacità professionali.
Almeno giornalmente è necessaria una attenta pulizia di tutto il locale con prodotti specifici.

martedì 3 aprile 2012

Perché pulire?

La massaia se lo chiede ogni giorno della sua vita, per quale motivo sono costretta ogni giorno a sbrigare le faccende domestiche? Ogni giorno deve spolverare, lavare, riassettare, ecc.
Ma non potrebbe fare come nel 1800 a Parigi? Nessuno si preoccupava di pulire (http://elisacarriero.blogspot.com/2011/12/la-storia-sporca-di-parigi.html).
Certo, allora non si sapeva ancora che sporco e malattie erano strettamente correlate.
Oggi le nostre conoscenze sono assai diverse e questo non può più succedere (a parte qualche raro caso).

Bagno di un ospedale di Genova
Lavello di un ufficio pubblico di Torino preposto 
Moderna fermata di autobus a Taranto (inviatami da Elisa Carriero)

Lavabo in una camera di degenze un ospedale di Torino

Oggi, in molti casi non siamo poi molto distanti dalla Parigi pre-rivoluzione o dalla invivibile Versailles, dove i corridoi della reggia erano ridotti ad una latrina puzzolente e disgustosa. L'unica vera differenza e che allora non si rendevano conto del lerciume nel quale vivevano.
Oggi invece siamo convinti di vivere nel pulito solo perché i mobiletti delle nostre case sono pieni di prodotti che troppo spesso non sappiamo usare in modo corretto.
Ma ritorniamo a noi, i traguardi che vogliamo raggiungere con la pulizia sono sostanzialmente due:
a) di carattere estetico
b) prettamente igienico
Naturalmente non possiamo trascurare il fattore estetico ma certamente oggi in ambito pubblico, è il meno importante.
Naturalmente, specie in ambiente comunitario, è molto più importante l'aspetto igienico.
Lo sporco è habitat naturale di germi e batteri che, proprio dallo sporco, traggono il loro nutrimento.
Quindi togliere loro il cibo e ridurli alla fame è un ottimo sistema per mantenere bassa la carica batterica.
Ma perché dobbiamo tenere bassa la carica batterica?
Non viviamo certo sotto una campana di vetro e siamo costantemente a contatto con germi e batteri eppure mica siamo sempre malati!
Vi faccio un esempio che faccio sempre durante i corsi che tengo agli operatori del settore.
Landa desolata e sullo sfondo un fortino, cento soldati sono asserragliati a difenderlo.
Sono armati fino ai denti, hanno cibo ed acqua in abbondanza.
Una stanca sentinella vede in lontananza avvicinarsi il nemico e suona l'allarme.
Un migliaio di uomini stanno marciando verso il fortino. Il solito attacco, nulla di preoccupante. I nemici si fanno sotto, lanciano il loro attacco con frecce e lance, qualcuno con una scala tenta di entrare ma viene subito bloccato e ributtato fuori. La battaglia cessa di lì a poco con la netta vittoria del fortino.
E' in pratica ciò che succede al nostro organismo.
Se siamo in età adulta e non abbiamo problemi debilitanti un normale attacco batterico è fermato con facilità dalle nostre difese immunitarie.
Ma torniamo al fortino ed alla nostra sentinella. Anche questa volta vede in lontananza il nemico che avanza ma c'è una novità: i nemici si sono alleati tra di loro e tutti insieme stanno attaccando. La situazione si fa subito disperata, nonostante l'impegno ed i mezzi a disposizione il fortino sta cedendo. Arrivano nemici da ogni parte ed in breve riescono ad entrare. La battaglia è finita, il fortino è caduto nelle mani dei rivoltosi.
Ecco cosa succederebbe anche al nostro organismo se vivessimo in una discarica o facessimo il bagno in una fogna. La quantità di germi e batteri sarebbe così elevata che le nostre difese immunitarie potrebbero non riuscire a fermare i nemici.
Questo esempio calza ancora meglio in altri casi, come ad esempio per i bambini in temerà età, le cui difese immunitarie non sono ancora perfettamente sviluppate. Per i bambini di scuole materne ed asili nido è piuttosto normale "scambiarsi le malattie". Anche i malati o gli anziani sono più sensibili avendo difese immunitarie più deboli. E' noto come in ospedale i degenti contraggano con facilità infezioni fastidiose o anche molto pericolose.
Specialmente in questi ambienti è quindi necessario alzare il livello igienico e prestare molta attenzione.
Per concludere, mantenere igienicamente pulito un ambiente comunitario giova senza dubbio alla salute di tutti.
Ma per fare bene le pulizie bisogna mettere da parte la presunzione che siamo un popolo pulito.
In realtà non è così. A noi italiani l'aspetto pulizia (in ambito comunitario) importa poco. Lo vediamo costantemente, chi si è mai ribellato ad una situazione di sporco? Chi ha mai detto al barista che il suo locale fa pena? Chi è mai andato dal direttore della piscina a dirgli che è indecente?
Poi c'è l'altro problema. Un locale come una piscina può sembrare esteticamente pulito, ma è stato pulito nel modo corretto? Affinché siano rispettati livelli igienici accettabili bisogna sapere come intervenire e troppo spesso vedo che ciò non succede. Facciamo un esempio. Prendiamo proprio una piscina. Sappiamo che germi e batteri proliferano in ambienti caldi e umidi. Preso!!! La piscina è il loro ambiente naturale. Le piscine se non attentamente pulite possono diventare assai pericolose. E non basta un straccio ed il mop ed una grande quantità di conegrina. La conegrina non ......
Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi, di questo parleremo più avanti.